UserFarm, quando il crowdsourcing finisce in tv!

UserFarm è una piattaforma di Content Crowdsourcing nata in casa di TheBlogTv ed è presente oggi in Italia, Francia e Spagna.

Che cosa fa? In poche parole consente ai brand, alle agenzie, agli editori e alle istituzioni di ingaggiare più di 25.000 videomaker, creativi, grafici professionisti e non per la realizzazione di spot e contenuti multimediali originali.

Il tutto è quindi user generated.

La novità? L’azienda Bonaventura Maschio per le sue Prime Uve ha deciso di portare dal web, il luogo naturale del crowdsourcing, alla tv uno spot realizzato proprio in crowdsourcing da UserFarm.

Lo spot vincitore (presentato anche qui su ilcomunicatore), su 159 caricati sulla piattaforma di crowdsourcing audiovisivo UserFarm, è stato quello del Team Zunamy, nato dall’idea creativa di Ciro De Caro e Rossella D’Andrea.

Per la diffusione web invece è stato selezionato il video ironico e leggero “Estasi Sensoriale” di condor10, visibile sul canale YouTube BonaventuraMaschio.

Questo passaggio dal web alla tv di un prodotto di crowdsourcing è sicuramente il segno di una straordinaria opportunità di fare una comunicazione più creativa e più partecipativa che partendo dal web può passare agli altri spazi più classici e tradizionali della pubblicità.

E il vantaggio è sia per le imprese che per i nuovi talenti.

Che ne pensate?

Luca Taddei

Ferrari World, l’Italia conquista Abu Dhabi!

In questi giorni è stato presentato il Ferrari World, una vera e propria Disneyland dell’automobile italiana più famosa e simbolo del successo tecnologico italiano nel mondo.

Il progetto è sicuramente grandioso. Vediamo se grandioso sarà anche il successo in termini di ritorno economico per la Casa di Maranello e, in questo caso, turistico per gli Emirati Arabi Uniti.

Qualcuno ha storto il naso dal momento che un progetto del genere potrebbe essere stato realizzato in Italia, a Roma o a Maranello invece che ad Abu Dhabi.

Trovo che il progetto sia ben pensato e fortifichi ancora di più il brand Ferrari e, di conseguenza, anche il brand Italia nel mondo.

Il parco, è vero, non è in Italia, ma il ritorno d’immagine ed economico per l’Italia, soprattutto come brand, non dovrebbe mancare.

Che ne pensate? Guardate anche il sito ufficiale.

Luca Taddei

Prospettive di re-marketing

Google lo ha chiamato remarketing, altri lo chiamano retargeting, ma è questo il modo di fare advertising che sta diventando il protagonista del web marketing.

Qui trovate qualcosa in inglese e qui invece una buona analisi generale del fenomeno.

In cosa consiste? L’idea è sostanzialmente quella di ri-caricare il contatto con un potenziale cliente di un prodotto o di un servizio in online shopping, riproponendo su un altro sito, in un altro momento, in un altro contesto la comunicazione pubblicitaria del prodotto o servizio.

Il vantaggio può essere quello di ricontattattare il potenziale cliente nel momento culminante della decisione di acquisto.

In questo processo sicuramente si possono inserire anche i social media, primo fra tutti Facebook.

Le prospettive di sviluppo e di implementazione di questa forma di advertising sono molte e tutte da scoprire.

Luca Taddei

ilcomunicatore protagonista su Subadvertising

Subadvertising è un web magazine mensile dedicato al guerrilla marketing e alla pubblicità non convenzionale.

Suoi punti di forza sono per me la varietà e le capacità dei suoi autori che spaziano da creativi di molte agenzie di comunicazione italiane a giornalisti freelance fino a professori universitari.

E’, secondo me, uno strumento utile per informarsi e per riflettere sul mondo della comunicazione e della pubblicità. Dateci un’occhiata.

Vi segnalo soprattutto un’ intervista rilasciata dal sottoscritto dedicata a ilcomunicatore pubblicata nell’uscita estiva di subadvertising, scaricabile gratuitamente.

Che ne dite?

Luca Taddei

Dove canta l’ inno all’ uomo!

Su segnalazione di ninja marketing, un video davvero molto divertente che racconta in 2 minuti cosa significa essere uomo.

L’ occasione è il lancio di una nuova linea di prodotti Dove dedicati al sesso maschile.

Su youtube è gia’ un successone!

E voi che ne pensate?

Simone Di Gregorio

Almo Nature cambia look con Oliviero Toscani

Almo Nature, un’impresa italiana che produce alimenti per cani e gatti e che negli anni si è affermata in Italia e all’estero, ha scelto Oliviero Toscani e La Sterpaia per la sua nuova campagna di comunicazione integrata.

La scelta è forte, come si può vedere dall’immagine che qui presentiamo, sia per l’estro di Oliviero Toscani sia per la notevole attenzione che viene attribuita da Almo Nature alla comunicazione web e digitale, con il restyling del sito ma non solo: la presenza sui social network a partire da Facebook e la possibilità di trovare Almo Nature su iPad.

La forza del brand Almo Nature è sicuramente concentrata sull’aver introdotto per prima nel mondo l’alimento naturale per cani e gatti e dal cercare di vedere il mondo dal loro punto di vista. In questi anni infatti il brand ha sviluppato anche una serie di campagne di marketing solidale per gli animali meno fortunati.

Nel presentare questo progetto Oliviero Toscani ha dichiarato: “Gli animali sono molto più pazienti con noi di quanto noi siamo con loro e, se vedessimo il mondo con i loro occhi, forse vedremmo un mondo migliore. Creando un immagine per questo nuovo progetto ho cercato soprattutto di pensare agli animali e alla filosofia di Almo Nature che cerca di essere come i cani e i gatti che nutre.”

Vedere il mondo dal punto di vista degli animali, una comunicazione dal forte impatto visivo, la centralità del web è la ricetta di Almo Nature per la sua comunicazione.

Che ne pensate?

Luca Taddei

Coca Cola chiama il design per rivitalizzare i contenitori della raccolta differenziata

Nuova tappa del Live Positively, progetto ideato da Coca Cola per sensibilizzare l’ opinione pubblica internazionale al tema dell’ ambiente.

In collaborazione con l’ associazione ReMade in Italy e con il supporto scientifico del Politecnico di Milano, Coca Cola ha dato il via ad un concorso che ha visto 200 designer immaginare e costruire nuovi contenitori per la raccolta differenziata.

Parole d’ ordine: innovazione, sostenibilità estetica, funzionalità, qualità, adeguatezza alla produzione industriale, utilizzo di materiale riciclato.

I primi 3 classificati hanno vinto un premio in denaro e la soddisfazione di vedere le proprie “creature” prendere forma e riempire le strade di Milano e i punti vendita di Autogrill.

Ai suggestivi significati di positività ed ottimismo della campagna “Stappa la felicità”, Coca Cola unisce l’ impegno verso l’ ambiente…

perchè forse è proprio nei valori del marchio il segreto del suo successo.

Non trovate?

Simone Di Gregorio

Con Frisk non si può non aprire la bocca! Come in un fumetto!

Frisk, le mentine famose in tutto il mondo, sono protagoniste di una curiosa campagna di comunicazione ideata da BBH Londra in collaborazione con Selection Milano.

Durante il Salone del Mobile 2010 di Milano di questi giorni è andato in scena il gioco Fotofumetto, ideato e realizzato dall’agenzia di comunicazione non convenzionale Piano B.

Se con Frisk non si deve temere di aprir bocca, visto il ruolo giocato dalle mentine, fuori dai locali della movida milanese si è dato spazio ai pensieri, alle idee, agli stati d’animo, alle impressioni dei tanti ragazzi.

Come? Con un baloon da fumetto!

Oltre 4000 persone si sono fatte fotografare o filmare accanto al fumettone e dalla strada tutto è passato su Facebook e su YouTube, dove si sono creati degli spazi ad hoc.

Un’azione di comunicazione non convenzionale di tutto rispetto, che ne dite?

Luca Taddei

Sanofi Aventis e la signora Shirley: quando i social media sono un “pericolo”

Estendo al ilcomunicatore l’ attenzione su una storia che si candida ad interessante case study per tutte quelle aziende il cui obiettivo è presenziare il web 2.0 e che devono gestire un’ inedito elemento: la parola del consumatore.

Shirley Ledlie è una donna americana sopravvisuta al cancro che ha subito una perdita permanente dei capelli a causa – lei sostiene –  “del farmaco Taxotere di Sanofi Aventis”.

Pur consapevole che danni gravi di tal genere sono frequenti in chi è affetto da tumore, Shirley accusa che “in alcun modo Sanofi Aventis aveva evidenziato la possibilità di tale evento avverso: nessuna menzione, nessuna casistica, nessun dato”.

Dopo aver chiesto spiegazioni inviando diverse lettere, la tenace Shirley si è orientata verso strumenti di comunicazione non convenzionale.

E’ entrata nella pagina Facebook di Sanofi Aventis e ha postato foto a testimonianza del danno e denuncie circa la scorretta informazione che secondo lei accompagna il farmaco.

“Volete trasparenza?” – spiega Shirley in riferimento alla presenza di Sanofi in spazi aperti di confronto come appunto Facebook – “Bene, la voglio anche io. Voglio che Sanofi sia trasparente nei dati e nelle informazioni fornite”.

E Shirley non intende affatto fermarsi, annunciando nuove iniziative sempre su web.

In attesa che si faccia chiarezza e in attesa anche di ascoltare la replica di Sanofi Aventis (per dovere di cronaca vi faccio presente che in Rete esistono diverse fonti informative che illustrano i possibili effetti avversi del Taxotere), la vicenda apre un precedente interessante e si configura come un monito per le aziende, farmaceutiche e non, le quali puntano a costruire una presenza sui social media.

“Essere trasparenti” non è solo un bello slogan ma un modo nuovo di relazionarsi col consumatore che impone anche il dovere di confrontarsi sugli aspetti più controversi.

Soprattutto quando l’ arena del confronto sono i social media.

Voi che ne pensate?

Simone Di Gregorio

Nike pensa anche agli altri telefonini! Non c’è solo iPhone!

In questo periodo non si fa altro che parlare di applicazioni per l’iPhone.  Ne abbiamo parlato di recente anche su questo blog.

Ecco che Nike ha deciso di ricordarsi anche dell’esistenza degli altri telefonini  e ha sviluppato, grazie a Dlite, Nike Mobile.

Questa applicazione è compatibile con più di 180 telefoni e permette di avere tutto il mondo Nike Football su un semplice Nokia  e Samsung.

Insomma, non solo iPhone! Infatti, non solo perchè il brand Nike è ben presente con una buona varietà di applicazioni su App Store.

E’ una buona scelta non aver dimenticato le tante persone che ancora non sono entrate nell’universo di iPhone o che preferiscono altri cellulari, magari i modelli meno innovativi e più classici. Fra questi ci saranno di sicuro molti affezionati del mondo Nike e Nike ha pensato bene di non deluderli.

Luca Taddei


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