la comunicazione in passerella

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“Per quanto riguarda le mode, le persone ragionevoli devono cambiare per ultime, ma non devono farsi aspettare.” ( Charles Louis de Secondat, barone di Montesquieu, Cahiers )

Lo scorso 23 Giugno si è conclusa a Firenze la 72esima edizione di Pitti Uomo.

Espositori, buyers, visitatori, personaggi famosi, modelle, modelli, giornalisti, hanno invaso le mura della Fortezza da Basso, storico complesso che per tradizione ospita la kermesse, facendo di Firenze il luogo adibito a raccontare tendenze e mood della moda maschile per la Primavera – Estate 2008.

Quest’ anno, per motivi di lavoro, ho osservato da vicino lo svolgersi dell’ evento, in tutti e quattro i suoi giorni di vita: parlando con i professionisti, visitando gli stand, sfogliando le riviste del settore ma anche solo guardandomi attorno ho potuto toccare con mano il valore che la risorsa comunicazione riveste nell’ ambiente moda.

Potrei e mi piacerebbe a tal proposito disquisire attorno al potere della marca, valori simbolici e marketing esperenziale (sono i miei argomenti preferiti!) ma per evitare di finire nel Guinness dei Primati con il post “più lungo e noioso della blogostoria” mi limiterò a far luce su un “sodalizio” di cui prima sapevo poco o nulla: Moda ed Internet.

Abbandonati definitivamente gli obsoleti siti-vetrina, gli stilisti stanno imparando a maneggiare la Rete in modo strategico: Giorgio Armani ad esempio presenta sul Web le sue sfilate e sempre sul Web Emporio Armani, ma anche Prada e Cavalli, propongono saldi esclusivi.

Second Life, la celebre comunità virtuale fondata nel 2003 dalla società di San Francisco Linden Lab, vanta trai suoi ospiti Maison del calibro di Dior e Calvin Klein: Second Life attrae per la possibilità che offre di individuare nuovi mercati e clienti , comunicando con quella generazione di persone che ama la libertà, la velocità e la virtualità della Rete.

Una tendenza interessante riguarda poi la diffusione in Rete di blog nati per seguire e raccontare l’ evoluzione di gusti e tendenze: tali siti hanno raggiunto un successo così ampio ed una tale credibilità che non da pochi sono giudicati pronti per sostituire i giornali di moda.

Gli esempi sono tanti: c’ è l’ adolescente Teresa con fashionorgasm.blogspot.com o la londinese Coco che su cocosteaparty.blogspot.com organizza vere e proprie tavole rotonde di moda; 150.000 sono poi gli utenti che ogni mese visitano manchic.com e molto amato è anche stylebubble.typepad.com.

Ed anche nel nostro BlogLab abbiamo la nostra buona rappresentanza di blog dedicati alla moda come Vanity06 e altri. Chissà che non facciano tendenza anche i nostri…

YouTube è invece il canale attorno a cui sembrano ruotare i progetti di comunicazione per l’ immediato futuro.

Un futuro imprevedibile ma capace di entusiasmare per la ricchezza dei mezzi e canali con cui comunicare. Un futuro all’ insegna della multimedialità. Un futuro nel quale ci sarà posto per la carta stampata?

SimoDG

11 Risposte to “la comunicazione in passerella”


  1. 1 L.T. sabato, 30 giugno , 2007 alle 5:33 PM

    Davvero un bel post Simone! Complimenti! Offri una panoramica esaustiva di quello che è il rapporto fra la moda e la comunicazione web oggi! Davvero stimolante! Cercherò di rispondere alla domanda che lanci ai lettori de ilcomunicatore: credo che il rapporto fra il mondo della moda e la carta stampata sia così forte che le riviste di moda, pensiamo soltanto anche a Vogue, resteranno cmq centrali nella comunicazione della moda, anzi auspico che si potrà creare un circolo virtuoso fra i classici della carta stampata e i blogs con notevoli possibilità di innovazioni comunicative nel modo di fare giornalismo per la moda e nel modo di fare marketing delle grandi case di moda italiane e mondiali.

  2. 2 simone domenica, 1 luglio , 2007 alle 10:18 PM

    Grazie per i complimenti!E’ stato altrettanto stimolante per me iniziare a conoscere questo ambiente di cui sapevo poco ma che a livello comunicativo offre interessantissimi spunti di riflessione!
    Se ci pensiamo é lo stesso dubbio amletico che a livello più generale logora professionisti e studiosi dell’ apparato mediatico: questi benedetti blog sostituiranno o affiancheranno i giornali e le riviste?
    Io sono certo che i due mondi possano convivere: a prescindere dal tema trattato
    – fatti del mondo, moda, sport, etc. etc. – i blog sono risorse conoscitive preziose per soddisfare la sete di notizie ed opinioni immediate, veloci, senza filtri..non vedo dunque minacce o pericoli per i “classici della carta stampata” che manterranno intatta la loro centralità a patto che tale centralità siano in grado di gestire, confermare, meritarsi.

  3. 3 sc lunedì, 2 luglio , 2007 alle 9:16 am

    la carta stampata ci sarà sempre. perché le persone vogliono tenere qualcosa in mano, vogliano toccare e sentirsi sicuri con la “prova” in mano.
    stanno avanzando infatti sempre di più i contratti fatti per telefono o internet, ma sai cosa ti dico? non funziona con tutto. i clienti in certi settori (banca, assicurazioni ecc.) vogliono avere prima qualcosa in mano prima di dire “si, accetto”. 🙂

  4. 4 simone lunedì, 2 luglio , 2007 alle 3:32 PM

    Già la penso anch’ io così..vuoi mettere avere un bel giornale o una bella rivista sotto mano da sfogliare..e poi così non ti bruciano gli occhi dopo mezzora!
    Io di contratti truffa ne so qualcosa..qualche tempo fa mi chiamano per “informarmi” che essendo abbonato Telecom da molti anni avrei avuto dei piccoli sconti sulla bolletta…io non dico assolutamente niente, ringrazio per l’ informazione e risultato?
    …mi ritrovo abbonato a Tele2..!!!..cavoli loro io la bolletta non gliela pago voglio vedere cosa dicono…

  5. 5 dana06 lunedì, 2 luglio , 2007 alle 5:14 PM

    Grazie mille per la citazione, tanto per iniziare :-). Sono perfettamente d’accordo con quello che hai scritto sul post, ma anche con il fatto che la carta stampata sarà dura a morire! Per rimanere nello specifico sul settore moda, io credo che ormai anche gli stilisti di alta moda si siano resi conto della necessità di dialogare con il grande pubblico, soprattutto in seguito alla democratizzazione del lusso a cui si assiste sempre di più negli ultimi anni e proprio per questo non potevano mancare di sfruttare uno spazio interattivo e multimediale come il web. In riferimento anche al marketing esperenziale cui hai solo accennato, proprio venerdì sera mi è capitato di essere invitata ad un tavolo in una discoteca molto famosa a Porto Recanati, sul litorale adriatico, il Babaloo e indovina dove era questo tavolo? Nella nuova area da poco allestita: tutto un privé Just Cavalli, in lastre trasparenti con logo bianco, divanetti in pelle bianca o zebrati; fantastico, veramente un ambiente al top!
    Era ora che le grandi firme della moda italiana capissero che comunicare in maniera sempre chic e originale ma non troppo selettiva il loro style al pubblico, non farà altro che accrescerne il successo e la diffuzione!

  6. 6 sc lunedì, 2 luglio , 2007 alle 6:42 PM

    si ho sentito delle pratiche della tele2 in Italia….. 🙂

    si dovrebbe registrare tutto, ma intanto lo fanno loro dunque basta dire “mi faccia sentire la telefonata in cui i confermo!” 🙂

  7. 7 cattiva1981 lunedì, 2 luglio , 2007 alle 8:03 PM

    Dò il mio parere alla tua ultima domanda…Sì, il posto per la carta stampata ci sarà sempre. La moda esprime molto il suo potenziale semiotico e simbolico su carta stampata e tramite la fotografia. Gli effetti subliminali poi, il dettaglio riconoscibile fanno la parte da leone di un marchio o nome che sia.

  8. 8 fabrizio martedì, 3 luglio , 2007 alle 7:37 am

    Moda: Io sono le moda, tua sorella.
    Morte: mia sorella?
    Moda: sì, non ti ricordi che tutte e due siamo nate dalla caducità?
    Morte: che ho da ricordare io che sono nemica capitale della memoria?
    Moda: ma io me ne ricordo bene; e so che l’una e l’altra tiriamo parimente a disfare e a rimutare di continuo le cose quaggiù, benché tu vadi a quest’effetto per una strada e io per un’altra.
    (G. Leopardi, Dialogo della Moda e della Morte).

  9. 9 simone martedì, 3 luglio , 2007 alle 8:33 am

    @ dana 06..mi fa piacere ricevere commenti positivi da un’ esperta di moda come te!
    Valorizzare le collezioni esposte allestendo ambientazioni eleganti e offrendo al visitatore esprienze altamente suggestive è stato il must che nella 4 giorni di Pitti ha orientato l’ azione di ogni singolo espositori.
    Dalla musica ai gadgets, dal buffet ai profumi, dall’ esposizione – chiara, ordinata e mai sovraccarica – degli abiti alla cortesia del personale: niente é stato lasciato al caso, nella consapevolezza del valore comunicativo che permea il punto vendita in ogni sua componente.

    @ sc..si esatto, ma ho sentito dire che a breve un intervento legislativo impedirà questo tipo di truffa..speriamo!

    @ cattiva1981..come avrai capito sono pienamente d’ accordo con te!La carta stampata sopravviverà.. e non solo nella moda.

  10. 10 simone giovedì, 5 luglio , 2007 alle 4:29 PM

    Grazie a Fabrizio per la bella citazione..solo un genio come Leopardi poteva immaginare la Moda e la Morte discettare dei propri punti in comune!


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